IL CASTELLO ARAGONESE DI REGGIO CALABRIA

Il castello aragonese di Reggio Calabria è considerato, insieme ai Bronzi di Riace, uno dei principali monumenti storici della città di Reggio.

 

La Storia del Castello Aragonese

Anche se noto come appunto “aragonese”, in realtà il castello di Reggio ha origini molto più antiche. Infatti vi sono tracce di una fortificazione di questa zona della città risalenti ad epoche di molto precedenti alla costruzione del castello vero e proprio.

Infatti il luogo collinare sul quale si erge la fortezza, era in epoca greca un punto molto importante per la protezione delle mura della città e che ne facesse addirittura parte.

In epoca romana, si pensa che le mura non furono tenute in considerazione e quindi restaurate e i forti più importanti lungo la cinta furono abbandonati al loro destino.

In epoca medioevale invece, Belisario entrò a Reggio per liberarla dai barbari e trovò la città priva di fortificazioni. Così il generale ordinò immediatamente il restauro della cinta muraria. Egli non poteva infatti permettere che la città fosse sguarnita visto l’importante ruolo che il porto di Reggio ricopriva nei collegamenti tra l’Italia e Costantinopoli.

Si riprese dunque la parte inferiore delle mura che erano appoggiate al porto, la collina del castello divenne quindi il bastione angolare della cinta, rivolto verso la montagna.

Tutto ciò creò un centro fortificato che proteggeva il porto di Reggio e tutta la Calabria meridionale.

L’esistenza documentata di un vero e proprio castello risale quindi all’anno 536.

Nel proseguo dei secoli, la fortezza passò dai Bizantini ai Normanni, i quali vi stabilirono la corte ed il castello fu modificato ed ampliato in più riprese.

Durante poi il lungo regno di Federico II di Svevia, il castello divenne una costruzione a pianta quadrata, con quattro torri angolari, anch’esse di forma quadrata..

Rimase in piedi fino a dopo il terremoto del 1908, che danneggiò i locali più antichi ma lasciò illese le due torri;

Pur avendo resistito ai terremoti, fu deliberatamente mutilato della sua parte più antica, in nome di una struttura urbanistica più razionale.

La fortezza fu infatti in parte demolita per congiungere la via Aschenez alla via Cimino, secondo le indicazioni del piano regolatore redatto di mala voglia da Pietro De Nava, su consiglio dell’amministrazione.

Vennero quindi demoliti i 9/10 della sua struttura in diverse occasioni, ma fu mantenuta la parte più significativa del bastione: quella con le due torri aragonesi, che ancora oggi si ergono maestose al centro della piazza.

Piccola curiosità: dal 1956, il Castello ospita l’osservatorio dell’Istituto nazionale di geofisica.

 

Il B&B SunMoon, si trova a poca distanza dal Castello Aragonese.

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