BRONZI DI RIACE: LA LORO STORIA, IL RITROVAMENTO, CURIOSITA’

La Storia dei Bronzi di Riace

Bronzi di Riace sono due statue di bronzo ritrovate nell’Agosto 1972 nell’omonima Riace, una piccola località marina in Provincia di Reggio Calabria e situate nel Museo Archeologico nazionale della Città dello Stretto.

La loro storia è ancora avvolta nel mistero, anche si ci sono diverse ipotesi.

Sono quasi certamente opere originali dell’arte greca del V secolo a.C., ma ancora  non vi è una certezza assoluta circa la datazione, la provenienza soprattutto per quanto concerne lo sculture che le ha realizzate.

Alcuni pensano che la Statua A potesse essere opera dello scultore Fidia, e che la statua B fosse invece stata realizzata da Policleto, altri invece pensano che lo scultore possa essere Pitagora di Reggio.

Sono state formulate molte ipotesi anche sulla possibile identità dei soggetti.

Per alcuni potrebbero infatti raffigurare delle divinità, mentre per altri eroi di guerra.

E’ ancora incerta la località di partenza del viaggio di queste statue, perché la nave che li trasportava si trovava lungo una rotta marittima normalmente seguita tra Grecia, Magna Grecia e Italia tirrenica (e viceversa);

Si pensa inoltre che la nave che li trasportava fece naufragio, oppure che se ne liberò per non affondare e si ipotizza che questo sia avvenuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., periodo in cui i romani erano follemente innamorati dell’arte greca.

 

Il Ritrovamento ed il Recupero dei Bronzi di Riace

I Bronzi di Riace furono ritrovati precisamente il 16 Agosto del 1972 presso la località Porto Forticchio di Riace Marina.

Il loro recupero fu eseguito con una imbarazzante leggerezza e con mezzi non appropriati, al punto che venne “dimenticato” sulla spiaggia un grosso pezzo di ceramica tardo antico, posto tra l’avambraccio destro e il torace del Bronzo A per impedire che il braccio stesso potesse danneggiarsi durante il trasporto.

Dopo il recupero, le statue vennero avviate a un primo restauro per la conservazione delle superfici esterne, che fu realizzato a tra il 1975 e il 1980 a Firenze.

Tra il 1992 ed il 1995 invece, venne invece effettuata nel Laboratorio di Restauro del Museo Archeologico di Reggio Calabria un secondo restauro, con la rimozione della terra di fusione.

Il terzo ed ultimo restauro venne effettuato tra gli anni 2010 e 2013, presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria, a Palazzo Campanella.

 

Curiosità sui Bronzi di Riace

Le due statue, denominate “A” e “B”, e ribattezzate a Reggio come “il giovane” e “il vecchio”, sono alte rispettivamente 1,98 e 1,97 m, e il loro peso, originariamente di 400 kg, ora è diminuito a circa 160 kg, in virtù della rimozione della terra di fusione.

Le due statue sono di bronzo, dallo spessore molto tenue, tranne alcuni particolari in argento, in calcite e in rame.

Sono in argento i denti della Statua A. In rame sono stati realizzati i capezzoli, le labbra e le ciglia di entrambe le statue, oltre che le tracce di una cuffia sulla testa del Bronzo B. In calcite bianca è la sclera degli occhi, le cui iridi erano in pasta di vetro, mentre la caruncola lacrimale è di una pietra di colore rosa.

Delle due statue, che pure sono state esposte molto tempo, non abbiamo copie in marmo, tranne una proveniente da Roma, ora al Museo di Bruxelles, in marmo pentelico, acefala e mutila di tutti gli arti. Il ritmo compositivo sembra quello della statua di Riace, ma la mancanza di tutti gli arti e della testa non ci pare possa avere tutti i crismi della sicurezza assoluta.
Le due statue raffigurano due opliti, anzi un oplita (Bronzo A) e un re guerriero (Bronzo B).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il B&B SunMoon dista a pochissimi metri dal Museo Archeologico Nazionale, sede dei Bronzi di Riace.

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